23/08/13

Work/works - Overtime 2

In Giappone il 17% dei lavoratori di età compresa tra i 20 e i 50 anni fa un secondo lavoro e il 50% dichiara di essere favorevole a questa ipotesi. Ma il sovraccarico di lavoro risulta nocivo alla salute.

Uno studio sui suoi effetti effettuato su 10.000 lavoratori inglesi della pubblica amministrazione ha dimostrato che i lavoratori che normalmente sono impegnati per 3 o 4 ore in più rispetto al normale orario di lavoro hanno il 60% di probabilità in più di sviluppare problemi cardiaci rispetto a quelli che lavorano con orario normale, oltre ad avere una maggiore vulnerabilità allo stress, alla depressione e al diabete. Il rischio reale è che in un numero di casi significativi i problemi di stress sono correlati a problemi coniugali e di natura sessuale e alla depressione.

Intanto la cassazione ha sancito in due sentenze la risarcibilità del danno biologico per eccesso di straordinari (Cassazione 1307/2000e 5437/2011). La Sezione Lavoro nella prima sentenza ha stabilito che rientrano nella responsabilità contrattuale del datore di lavoro – per danno cosiddetto biologico – quelle lesioni all’integrità psicofisica del lavoratore provocate da un eccessivo carico di lavoro straordinario continuativo, richiesto, ad esempio, dalla deliberata mancata integrazione dell’organico. Non importa se il dipendente, colpito da infarto, sia un fumatore o presenti rischi cardiovascolari congeniti: per ottenere il risarcimento il lavoratore deve solo dimostrare, oltre al danno alla salute, che l’azienda non ha adottato tutte le misure di sicurezza necessarie per tutelare la sua integrità (come, ad esempio, procedere a nuove assunzioni). La sentenza ha di fatto riconosciuto la risarcibilità per danni alla salute causati dall’eccesso di straordinari .Nella seconda si conferma di fatto il riconoscimento dl danno biologico da usura per stress psicofisico conseguente agli eccessi di straordinari a patto che venga valutato dal medico competente ovvero che abbia un fondamento medico legale.

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