Work 6 Passi e Cappio di Enzo Zoani
In questi due lavori ho volutamente considerato il lavoro da una prospettiva sociale e umana, decidendo poi di realizzare una rappresentazione simbolica che richiama e sottolinea la realtà in cui siamo immersi. La scelta dei materiali, bitume e oro, unisce l’asfalto della strada che sempre più diventa casa per gente disoccupata e disperata o possibilità di nuovi incontri o ancora possibilità di viaggio verso luoghi ove può nascere una nuova vita e l’oro, inteso come dignità e rispetto da acquisire non tanto come ricchezza meramente economica ma come sicurezza e possibilità, garanzia per una vita dignitosa e aperta al miglioramento.
Così si spiega sommariamente il lavoro dei “passi”, vi è da aggiungere che i passi raffigurati sul telo divergono e scompaiono all’orizzonte, questo perché la vita ha una fine ed il presente viene poi sublimato dal nuovo che arriva e anche dimenticato, divergono... a significare che anche l’uomo alle volte si perde e la mancanza di direzione e sicurezza in un lavoro stabile porta i suoi passi verso luoghi sconosciuti modificando i percorsi fin qui fatti e scoprendo e scoprendosi anche diversi da quanto si è sempre pensato di essere,alle volte migliori altre peggiori.
Il secondo lavoro “il cappio” è decisamente più complesso. La realtà economica ha distrutto le certezze di tutti, viviamo con un cappio al collo, nessuno si senta più libero da questa corda, ricchi, poveri , in carriera, capitani di industria o grandi finanzieri o ancora dittatori o governi e... anche a chi ha di meno si è posto il cappio... non vi è limite alcuno, nemmeno al peggio. Il significato è ampio e credo efficace nel suo simbolismo, rimane anche in una sorta di monumento a ricordo delle persone che hanno deciso di non lottare più. Forse non ci si rende conto fino in fondo di come viviamo, ognuno col proprio cappio al collo, pronto ad essere stretto, senza preavviso alcuno, oggi è così... domani... non si sà... ognuno nella propria dimensione e appartenenza sociale.
Bio
Enzo Zoani nasce in Milano il 30 Luglio 1955. Si diploma in materie tecniche nonostante la sua vocazione sia decisamente artistica, intraprende poi l’attività di commercio all’ingrosso nel ramo chimico proseguendo il percorso tracciato dal padre. La passione per l’arte ed il creare non viene mai meno e fin dall’adolescenza produce diversi lavori pittorici. L’incontro con Enzo Fornara offre a Zoani la possibilità di studiare e approfondire l’uso del colore, la scoperta de nuovi materiali, iniziano così i primi lavori sperimentali nei quali le materie si uniscono o si scindono tra di loro, la conoscenza chimica permette a Zoani di ottenere risultati alle volte inaspettati. Molte sono le mostre che lo vedono partecipe, alcune di rilievo internazionale, riscuote premi e buoni consensi. Da diversi anni frequenta e partecipa alla Libera Accademia di Pittura Vittorio Viviani di Nova Milanese. Campi di esplorazione affrontati; figura umana e ritratto, pittura informale e sperimentale, scultura e installazioni, di particolare rilievo il cubo creato per la manifestazione Box Shock itinerante per le città del mondo.
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